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Il libro si muove tra i nodi del vedere, della temporalità, della ripetizione, del desiderio, della morte. Partendo dai lavori specificamente dedicati allo 'spaesamento', esso attraversa l'opera dei due autori per far emergere un'esperienza comune di pensiero: quella dell'esposizione a un'alterità irriducibile che erode l'identità mentre la costituisce. Il confine tra il medesimo e l'altro si sfalda, lasciando così intravedere una dimensione di 'indecibilità' con cui dobbiamo fare i conti. Attraverso la mediazione di altre importanti figure del nostro scenario di pensiero, quali Lacan e Derrida, si profila così una prossimità tra Freud e Heidegger ricca di implicazioni e di sviluppi per la riflessione sulla contemporaneità.